L’iconografia dei monumenti funebri rispecchia i gusti e le tendenze del momento e la sua evoluzione, dalla preistoria a oggi. Ha seguito i diversi percorsi artistici, culturali, sociali e religiosi. 

I simboli presenti nei monumenti funebri più recenti, rappresentano per certi aspetti una particolare declinazione del rapporto della cultura ottocentesca con l’antichità classica e la tradizione giudaico-cristiana.

Quest’ultima non è solo il riflesso della memoria privata e familiare in cui giacciono “i resti di umanità” di cui si vuole conservare il ricordo, ma è un condensato di significati attraverso i quali il defunto o i defunti continuano ad avere una vita sociale attraverso il ricordo.

La tomba rappresenta una duplice soglia

Essa segna infatti il passaggio tra il mondo terreno e un aldilà più o meno strutturato, dove regna la vita eterna o l’eterna dannazione, popolato di spettri, di angeli, di persone amate. Ma è anche soglia tra passato e presente. La parola monumento deriva dal latino monumentum, che significa ricordo, derivato a sua volta da monere, che significa ricordare: i monumenti funebri assorbono la cultura, le speranze e i valori non solo individuali ma dell’intera società in un determinato momento storico, e racchiude una riflessione su quel sistema di valori in cui si riconosce e sul quale si struttura, forse anche per condividerlo con le generazioni future.

Fin dall’antichità fu riservata una grande importanza alla decorazione delle sepolture.

Pensiamo agli Egizi, che decoravano l’interno delle tombe e i sarcofaghi con immagini e scritte che ancora oggi ci incantano.

Anche nell’antica Grecia e nella Roma antica usava arricchire con affreschi, angeli e altre decorazioni le tombe.

In Cina l’arte funeraria aveva acquisito un valore importantissimo, poiché serviva a mostrare a tutti il potere e la fortuna di cui il defunto aveva goduto in vita.

Il concetto che tutto ciò che veniva dato in dono o raffigurato sui monumenti funebri sarebbe stato utile per la vita eterna dei defunti ha accomunato tutte le culture del passato. Molte raffigurazioni erano simboli ben precisi che tutti sapevano leggere perché basati sulla cultura corrente.

Con il trascorrere degli anni si è un po’ perso l’uso di arricchire le sepolture con monumenti e statue, ma in epoca vittoriana, dalla metà dell’Ottocento in avanti, si dava grande importanza alla valorizzazione dei sepolcri e si sceglievano immagini che potevano avere riferimenti alla vita del defunto, ma che erano al contempo simboli del legame tra la vita e la morte, oltre ad essere un buon auspicio per il viaggio verso il Paradiso.

Ecco alcuni dei simboli più diffusi sui monumenti funebri dell’epoca:

– ANGELO: la guida che accompagna le anime verso il Paradiso. Può raffigurare il dolore per il lutto. Con una tromba si riferisce al giorno del giudizio.

– TESCHIO ALATO: un riferimento all’effimera condizione dell’esistenza.

– ANCORA: presente già in epoca paleocristiana, rappresenta la fermezza nella fede.

– CLESSIDRA: è l’incessante passare del tempo, l’ineluttabile avanzamento della vita verso la morte. Il movimento della sabbia verso il basso indica il ritorno dell’uomo alla terra. 

– COLONNA: elemento verticale, mette in comunicazione la terra e il cielo. Spezzata può indicare una giovane vita spezzata dalla morte.

– FARFALLA: rappresenta il soffio vitale che ascende verso l’alto. Nel cristianesimo rappresenta la vita oltre la morte. Può essere una falena, farfalla dell’oscurità perennemente attirata dalla luce.

– AGNELLO: è simbolo di innocenza e purezza. Nella tradizione cristiana ha il doppio significato di fedele che appartiene al gregge di Dio e di vittima sacrificale. 

– ROSA: pare che la rosa del paradiso terrestre non avesse le spine, comparse per ricordare all’uomo la sua caduta. È divenuta il simbolo della Madonna. 

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