Quando una persona viene a mancare, l’impresa Sacro Cuore viene chiamata ad occuparsi sia della parte burocratica che della parte pratica ed operativa. Quest’ultima ha inizio con la vestizione e l’igienizzazione della salma.

La vestizione della salma, come la tanatoprassi e la tanatoestetica,; nasce proprio dall’esigenza di preparare le spoglie del defunto in vista dell’ultimo incontro con amici e parenti,; conservando un buon ricordo dello stesso. La vestizione del corpo del defunto, deve essere effettuata da personale specializzato,; qualificato ed esperto, in grado di aiutare la famiglia a preparare nel modo giusto la salma, rendendola presentabile per le ultime visite di cordoglio.

Questa pratica prevede infatti una scelta accurata del vestito migliore da far indossare al defunto,; assieme agli eventuali accessori da inserire all’interno della bara e nella camera ardente, tenendo in considerazione anche i desideri dei cari rimasti in vita. La vestizione a opera dell’agenzia di pompe funebri si può effettuare sia nell’abitazione,; sia all’obitorio o in qualunque altro luogo si ritenga necessario e più consono alla preparazione della salma.

Il processo di vestizione richiede sicuramente una buona prestanza fisica,; che possa consentire manovre agevoli nel rispetto di un corpo immobile. Molti pensano che questa operazione preveda dei movimenti bruschi per la rigidità della salma,; in realtà la vestizione non è difficile e basta soltanto distendere i muscoli per far entrare i vestiti.

Prima ancora della vestizione vera e propria,; il personale specializzato si occupa della pratica di tanatoprassi e,; in alcuni casi se richiesto dalla famiglia, anche della tanatoestetica. Sono entrambe pratiche specifiche volte a mantenere al meglio la salma per la camera ardente.

Cos’è la tanatoprassi e che ruolo ha nella vestizione della salma

Con questo termine si indica un processo che ha lo scopo di conservare una salma. Nelle ore successive alla morte un corpo è soggetto a molteplici trasformazioni, che comprendono anche la fuoriuscita di liquidi di natura organica e di vapori maleodoranti. Per evitare questo il tanatoprattore inserisce un liquido “conservatore” nel corpo, che blocca il processo di decomposizione e mantiene integra la salma.

Questa pratica è di aiuto anche in medicina legale, perché facilita il lavoro dei medici che devono effettuare delle indagini su un corpo che, in questo modo, risulta come congelato. Non è da confondersi con la tecnica di imbalsamazione di una salma, la tanatoprassi ha lo scopo di preservare al meglio un corpo per un tempo limitato (circa 10 giorni), così da permettere ad amici e familiari di vedere il defunto in buone condizioni oltre quelle della vestizione della salma e conservare un buon ricordo anche del momento dell’ultimo saluto.

Le differenze con la tanatoestetica

Se la pratica di tanatoprassi è basata sulla conservazione della salma, la tanatoestica è incentrata sul rendere il più presentabile possibile il defunto agli occhi dei parenti, cercando soprattutto di coprire al meglio eventuali segni lasciati dalla malattia o da traumi. Come prima cosa si effettua un’accurata pulizia del corpo e dei capelli, in caso si procede con la rasatura della barba, e poi si passa al cosìddetto camouflage. L’operatore in questo caso ha il compito di abbellire il viso e le mani del defunto, utilizzando prodotti specifici. Infine si passa alla vestizione della salma.

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