La successione equivale al subentro di un erede a un soggetto estinto in una o più situazioni giuridiche.

Essa viene presentata più comunemente attraverso un notaio, un geometra o un CAF. Nel caso esista un testamento, gli eredi sono tenuti a prenderne atto e a presentarlo alla persona o istituzione che si occuperà della pratica.

All’interno del testamento possono figurare persone fuori dalla cerchia familiare, che dovranno pagare i diritti di successione legati alle quote di eredità che percepiranno.

Nel caso in cui nel testo non vengano citate proprietà o averi, si ricadrà in una successione legittima per la parte esonerata dal testamento. In questo caso, seguendo le quote dettate dalla legge, gli averi saranno divisi tra il coniuge, i discendenti e gli ascendenti.

Le Onoranze Funebri Sacro Cuore si avvalgono di persone competenti in materia per darvi delucidazioni in merito a come muovervi e a quali potrebbero essere le spese da sostenere.

Sarà possibile incontrare il titolare dello Studio, Chiariglione Geom. Alessandro, che vi spiegherà tutto ciò che concerne questa pratica e vi illustrerà i costi convenzionati con il nostro ufficio.

La consulenza è gratuita.

Per fissare un appuntamento presso la nostra sede è sufficiente una semplice telefonata al 339.6801772.

Quali documenti servono per la successione?

I documenti  da allegare, generalmente, alla dichiarazione di successione sono:

  • Documenti di identità degli eredi
  • Documenti di identità del De Cuius
  • Certificato di morte del De Cuius
  • Documenti dei conti correnti e/o postali intestati al De Cuius
  • Certificazione di Stato di Famiglia del De Cuius
  • Certificazione di Stato di Famiglia degli eredi
  • Eventuali polizze vita De Cuius
  • Comunicazione di eventuali altri parenti che ricadono in successione
 

I costi

La successione è composta da più costi, indipendentemente che sia presente o meno un testamento.

La parcella

Qualsiasi sia il professionista che verrà incaricato per la stesura della successione, bisognerà riconoscergli una parcella. Questa non viene stabilita da alcun ente, bensì è una richiesta privata da parte del professionista. Egli può quindi, in base al lavoro da svolgere, al numero di immobili e di conti, chiedere agli eredi importi differenti. Per questo è bene informare fin da subito il professionista delle proprietà che possedeva il caro estinto, così da non incorrere in sorprese successive e avere fin da subito un prezzo definito per lo sviluppo della pratica.

Le imposte di successione

Il patrimonio che dovrà ereditare la famiglia o un conoscente del defunto va distinto in più parti. Potrebbero esserci dei beni immobili su cui andrà applicata un’aliquota specifica (come vedremo più avanti), ma potrebbe esserci anche una cospicua somma di denaro, sui cui gli eredi dovranno pagare un’ulteriore tassazione. Si tratta quindi di un insieme di tasse relative all’imposta catastale, ipotecaria, di bollo, e tributi speciali.

Le aliquote delle imposte variano in base al legame familiare con il defunto. In dettaglio, quando si pagano le tasse sulla successione, si pagano in queste percentuali:

  • Aliquota al 4% per i trasferimenti a favore del coniuge o di parenti in linea retta (figli, nipoti, genitori); essi dovranno pagare il 4% del valore del valore ricevuto, al netto di eventuali debiti. Tuttavia ogni beneficiario non paga alcuna imposta se la quota di eredità è inferiore a un milione di euro. Una sorta di franchigia. 
  • Aliquota al 6% per i trasferimenti a favore di fratelli o sorelle; essi dovranno pagare il 6% del valore del valore ricevuto, al netto di eventuali debiti. Anche in questo caso però, ogni beneficiario non paga alcuna imposta se la quota di eredità è inferiore a un cento mila euro. 
  • Aliquota al 6% anche per altri parenti fino al quarto grado, senza franchigia.
  • Aliquota all’8%  per i trasferimenti a persone diverse da quelle incluse precedentemente, senza alcun tipo di franchigia. 

Molto importante è che le franchigie si applicano sui singoli beneficiari. Non si tiene conto del valore complessivo dell’eredità, bensì della quota che il singolo erede percepirà.

Le imposte ipotecarie e catastali

Quando si possiede un immobile che deve essere passato in eredità, questo deve essere “volturato” agli eredi. Il che comporta una variazione a livello catastale, che comporta dei costi variabili in base al valore dell’immobile.

Si parla di imposte definite ipotecarie e catastali quelle inerenti ai fabbricati:

  • L’imposta ipotecaria si applica nella misura del 2% sul valore catastale degli immobili donati o trasferiti per successione;
  • L’imposta catastale nella misura dell’1% sul valore catastale degli immobili donati o trasferiti per successione.
Agevolazioni prima casa

Facciamo l’esempio in cui viene a mancare uno dei due coniugi che vivevano entrambi nella loro unica casa di proprietà.

Il coniuge superstite può richiedere l’agevolazione sulla prima casa.

In questo caso pagherà solamente 200€ di imposta ipotecaria e 200€ di imposta catastale; non più l’1% e il 2% del valore catastale. Rimarrà però interessato al pagamento dell’imposta di successione in modo ordinario.

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Spese funebri successione

Le spese funebri successione includono le spese funerarie sostenute per la persona deceduta.

È importante sapere che queste spese possono essere portate in detrazione nella dichiarazione dei redditi. La detrazione massima per le spese funebri successione è di 1.550 euro per ciascun decesso. 

Per poter portare in detrazione le spese funebri successione, è necessario conservare una copia della fattura che attesti le spese funebri sostenute.

Le spese funerarie possono essere suddivise tra più eredi, in tal caso l’importo massimo detraibile viene ripartito pro quota. È fondamentale che gli importi non superino i limiti stabiliti dalla legge per poter beneficiare delle detrazioni.

Importante però sapere che le spese funebri detraibili includono sia i costi del funerale, sia i costi inerenti eventuali lapidi, sia i costi di successione. Questo significa che ogni erede ha il diritto alla detrazione fino a un importo massimo di tutte queste spese di 1.549,37 euro per ogni decesso.

Cosa succede se non si fa la pratica di successione?

Se è omessa la registrazione della dichiarazione di successione, la sanzione prevista è quella amministrativa che può andare dal 120% al 240% dell’imposta dovuta o, se non è dovuta imposta, da 250 a 1.000 euro.

Se la dichiarazione è presentata invece con ritardo, il contribuente potrà beneficiare dell’istituto del ravvedimento operoso che consentirà di pagare sanzioni ridotte in misura proporzionale al tempo intercorso tra la violazione e la regolarizzazione. Si tratta di un istituto molto importante, in quanto consente al contribuente di regolarizzare spontaneamente la propria posizione fiscale versando l’ importo dovuto maggiorato di sanzioni ed interessi ridotti.

Cosa succede se il chiamato all’eredità muore?
Se il chiamato all’eredità viene a mancare senza aver prima accettato l’eredità, il diritto di accettarla si trasmette agli eredi.
Se questi non sono d’accordo per accettare o rinunziare, colui che accetta l’eredita’ acquista tutti i diritti e soggiace a tutti i pesi ereditari, mentre vi rimane estraneo chi ha rinunziato.
Nel caso però gli eredi superstiti accettino l’eredità di entrambi i deceduti, dovranno fare due pratiche successorie.
 
Per esempio: se in una famiglia composta da marito, moglie e due figli viene a mancare il marito, verranno chiamati in causa per la pratica di successione la moglie e i due figli; nel caso in cui però sfortunatamente anche anche la moglie viene a mancare a distanza di breve tempo, saranno i due figli a decidere se ereditare o rinunciare all’eredità di entrambi i genitori.
  • Se entrambi decidono di accettare l’eredità allora dovranno fare una prima pratica di successione riferita al decesso del papà, che passa in eredità secondo le quote i beni ai figli e alla moglie; conclusa questa pratica se ne dovrà aprire una seconda per il passaggio dei beni dalla moglie ai due figli. 
  • In caso invece, uno dei figli decidesse di non ereditare nulla né dal papà né dalla mamma, allora tutte le spese e gli oneri di successione saranno a carico dell’altro figlio che invece ha deciso di accettarla. 
  • In ultimo caso, se entrambi i figli decidessero di rinunciare all’eredità di entrambi i genitori deceduti, saranno esonerati dal pagamento dei diritti e delle tasse di successione; ma dovranno corrispondere come unica spesa la pratica di rinuncia all’eredità, effettuabile presso un notaio. 

Conclusione

Le Onoranze Funebri Sacro Cuore di Torino e Provincia offrono un supporto completo in tutte le fasi della gestione di un lutto, inclusa la consulenza per la successione e le spese funebri successione.

Con la nostra assistenza, potrete affrontare le incombenze burocratiche con serenità, sicuri di ricevere un servizio professionale e rispettoso del vostro dolore. Contattateci per maggiori informazioni o per fissare un appuntamento presso la nostra sede.

Leggi anche come richiedere la reversibilità e i ratei di tredicesima…

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