Detrazione spese funebri è un argomento di grande importanza nel contesto fiscale italiano, poiché riguarda una serie di benefici fiscali legati alle spese sostenute per il funerale di un familiare. In particolare, la detrazione delle spese funebri è disciplinata dal comma 954 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), che stabilisce le modalità e i limiti per poter usufruire di questo beneficio.

Secondo quanto previsto dal comma 954 del TUIR, le spese funebri possono essere detratte dalla dichiarazione dei redditi fino ad un limite massimo stabilito dalla legge. Tuttavia, affinché le spese siano detraibili, devono essere documentate mediante prova cartacea della transazione. Questo significa che è necessario conservare e presentare al Fisco tutte le ricevute e le fatture relative alle spese sostenute per il funerale.

È importante sottolineare che le spese funebri possono essere pagate anche attraverso altri sistemi di pagamento tracciabili, come bonifici bancari o pagamenti con carta di credito. In tal caso, è fondamentale conservare la documentazione che attesti il pagamento delle spese.

Come inserire la detrazione spese funebri

Nei giorni seguenti la morte di persone care, è necessario preoccuparsi della parte burocratica, tra cui anche la dichiarazione dei redditi, ovvero la detrazione spese funebri. 

Quando si viene colpiti da un lutto e si ha a che fare con la perdita di un proprio caro, si rischia spesso di lasciare al caso pensieri secondari perché affranti dal dolore.

I familiari che subiscono un lutto devono pensare di provvedere alle spese funerarie e all’organizzazione della cerimonia funebre, ma non solo. Trascorsi i giorni delle esequie è importante provvedere anche alla parte burocratica e ai conti correnti del defunto.

Ultimo, ma non per importanza, vi è l’accorgimento ulteriore della possibilità che la legge italiana offre al cittadino di scaricare dalle imposte sul reddito le spese funebri affrontate, purché si rispettino i parametri redatti dalle norme vigenti.

Data la difficoltà in materia cercheremo di far chiarezza sui vicoli e sulle condizioni che consentono la detrazione.

Mod. 730

Tra i costi che possono essere inseriti nel 730 compilato l’anno successivo per il recupero, vi è quindi la detrazione delle spese funebri sostenute. 

È molto importante conservare le fatture emesse dalle onoranze funebri per poter giustificare il pagamento della spesa.

Con le nuove normative chiunque può beneficiare della detrazione del funerale. Non è più necessario alcun vincolo di parentela che lega il defunto con chi richiede la detrazione Irpef. Chiaramente la fattura dovrà essere a lui intestata.

Nella detrazione spese funebri, quali costi si possono inserire?

Il contribuente ha la possibilità di portare in detrazione tutte le spese sostenute per dar sepoltura al caro estinto in occasione del suo decesso.

Le spese portabili in detrazione per un servizio funebre devono però rispecchiare un criterio di attualità rispetto all’evento. Secondo questo criterio il Fisco italiano considera idonee alla detrazione spese funebri solo le spese legate da causa-effetto. In questo caso si identifica quindi la causa nella morte e l’effetto nelle spese funebri.

In concreto, vengono considerate valide per la detrazione spese funebri solo quelle generate dal decesso, non quelle effettuate prima o dopo.

Rientra quindi la fattura emessa dalle pompe funebri, che solitamente include anche le spese cimiteriali e comunali per l’acquisto di concessioni all’interno dei cimiteri, delle cremazioni e dei fiori.

Rimangono escluse le spese sostenute anticipatamente dal contribuente.

In queste spese rientrano per esempio l’acquisto di un loculo cimiteriale, l’iscrizione alle società di cremazione oppure il pagamento anticipato delle proprie spese funebri.

Allo stesso modo non sono detraibili le spese di esumazione o traslazione del feretro successivamente alla sepoltura. Né le spese sostenute per arredi cimiteriali o lavori presso le tombe o i loculi.

Criterio di ragionevolezza e proporzionalità

Va tenuto presente che, ai fini della detrazione fiscale, le spese funebri devono essere sostenute in relazione al decesso e la detrazione per le spese può essere richiesta solo per l’anno in cui sono state effettivamente pagate. Inoltre, il beneficio fiscale spetta a condizione che le spese siano state effettivamente eseguite e che siano rispettati i limiti di reddito previsti dalla legge.

Resta fermo anche il principio secondo cui le spese funebri devono rispondere a determinati criteri di ragionevolezza e proporzionalità. In altre parole, non tutte le spese sostenute per il funerale sono detraibili, ma solo quelle che sono strettamente necessarie e appropriate alle circostanze.

 

È bene sottolineare che le spese funebri rientrano tra quelle per le quali la detrazione dall’imposta varia in base al reddito.

In particolare, dall’anno d’imposta 2020 la detrazione per le spese funebri spetta:

  • per intero ai titolari di reddito complessivo fino a 120.000 euro
  • il credito decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari a 240.000 euro

La detrazione del funerale dell’anno precedente, da diritto a un rientro del 19%

fino ad un massimo di 1.550 euro per ciascun decesso.

Quando si parla di detrazione spese funebri, è bene considerare che l’importo verrà portato in scarico in percentuale – precisamente 19% – fino ad un importo massimo da considerare ai fini della detrazione IRPEF pari a 1.550 euro.

Nel caso in cui un funerale costi 3.000,00 euro verranno portati in detrazione solo 1.550 euro; non il totale della fattura emessa dalle onoranze funebri. Dai quali si calcolerà un ritorno pari al 19%.

Il valore dello sconto, quindi, potrà arrivare al massimo a 294,50 euro (il 19% di 1.550 euro).

La detrazione fa riferimento chiaramente per ogni singolo decesso sostenuto nell’anno soggetto.

Per cui nell’eventualità in cui il contribuente sostenesse la spesa funebre di due persone diverse nello stesso anno, l’importo massimo da considerare sarà di 3.100 euro (1.550 euro x2), con conseguente rimborso di 589,00 euro.

Per inserire nel 730 correttamente la spesa per la detrazione del funerale, è fondamentale che il pagamento sia tracciato e quindi bisognerà pagare la fattura funebre attraverso assegno oppure bonifico bancario e conservarne la ricevuta.

Detrazione d’imposta in base al reddito

È bene sottolineare che le spese funebri rientrano tra quelle per le quali la detrazione dall’imposta varia in base al reddito.

In particolare, dall’anno d’imposta 2020 la detrazione per le spese funebri spetta:

  • per intero ai titolari di reddito complessivo fino a 120.000 euro
  • il credito decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari a 240.000 euro

E’ importante sottolineare che il beneficio fiscale per le spese funebri è soggetto a determinati limiti di reddito. In particolare, il credito decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari a 240.000 euro. Questo significa che, qualora il reddito del contribuente superi tale limite, non sarà possibile usufruire della detrazione per le spese funebri.

Dove segnarle nel modello 730?

Nel Modello 730/2021 destinato all’Agenzia delle Entrate la detrazione del funerale va segnata nel QUADRO E Sezione I nei righi da E8 a E10.

Più precisamente andrà indicato:

  • il codice “14” nella colonna 1
  • la spesa nella colonna 2

L’importo riferito a ciascun decesso, non può essere superiore a 1.550 euro.

Tale limite resta fermo anche se più soggetti sostengono la spesa.

Nel caso di più eventi occorre compilare più righi da E8 a E10 riportando in ognuno di essi il codice “14” e la spesa relativa a ciascun decesso.

Se ti è interessato questo articolo sulla detrazione del funerale per ottenere il rimborso dall’Agenzia delle Entrate; puoi approfondire leggendo altri articoli sulla burocrazia che segue il triste momento del lutto a questo link…

Regolamenti regionali 

Nel contesto delle detrazioni fiscali, è essenziale considerare anche le specifiche normative regionali. Ad esempio, nel Friuli Venezia Giulia, regione che appartiene alla minoranza slovena, le disposizioni relative alle detrazioni per le spese funebri potrebbero essere diverse rispetto ad altre regioni italiane. Pertanto, è importante informarsi sulle normative regionali in vigore e adattare la documentazione di conseguenza.

Inoltre, qualora la documentazione relativa alle spese funebri fosse redatta in una lingua diversa dall’italiano, questa dovrebbe essere corredata da una traduzione giurata in lingua italiana. Questo è particolarmente importante per garantire la validità della documentazione agli occhi dell’Agenzia delle Entrate e per evitare eventuali contestazioni.

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