Il Significato
Per comprendere la festa dobbiamo partire dal significato nel senso stretto del termine.
La parola Halloween deriva dal mondo anglosassone e probabilmente dalla frase “All Hallows Eve”, ovvero la notte di Ognissanti.
Le origini
Restano da chiarire per le origini della festa, ma in merito vi sono alcune ipotesi. Secondo alcuni studiosi le origini più antiche sono da attribuire alla festa celtica Samhain, che sanciva la fine dell’estate.
Per quelle popolazioni, la cui economia si basava principalmente sull’agricoltura, era un momento “topico” che andava festeggiato per ringraziare gli spiriti per i raccolti ottenuti.
I colori di questa ricorrenza, infatti, ricordavano la mietitura con l’arancio e la fine dell’estate con il nero, a voler simboleggiare il buio dell’inverno.
Furono i Romani a identificare il Samhain con la loro festa dei morti la cui celebrazione, durante il loro dominio, si spostò a maggio. Secoli dopo, con l’opera di cristianizzazione attuata da Papa Bonifacio quella ricorrenza fu spostata di nuovo al 31 ottobre e unita con la festa di Ognissanti del 1 novembre.
La leggenda
Un fabbro irlandese di nome Stringy Jack, con il vizio del bere e assai spilorcio, incontrò il Diavolo una sera di Halloween in un pub, dopo l’ennesima sbronza. L’intenzione del demonio era quella di impossessarsi della sua anima da peccatore.
Jack chiese al Diavolo che gli venisse concesso di bere un ultimo bicchierino. Ottenuto il permesso, si lamentò del fatto che non aveva nemmeno un soldo per pagare la consumazione, così pregò il Diavolo di trasformarsi in una moneta da 6 pence.
Avvenuta la mutazione, Jack afferrò la moneta e la mise nel suo portafoglio, avente la caratteristica di una croce ricamata sopra. Imprigionato irrimediabilmente, per riottenere la libertà, il Diavolo accettò il patto proposto da Jack, che consisteva nel posticipare di un anno la sua morte.
La vigilia di Ognissanti seguente, il Diavolo si ripresentò per ottenere l’anima dell’uomo. Questa volta Jack gli propose una scommessa: non sarebbe più riuscito a scendere da un albero. Il Diavolo sorrise ed accettò, salendo su un albero lì vicino. Fu allora che Jack incise sulla corteccia una croce, che impediva al Diavolo di saltare giù.
Con la vittoria in pugno, Jack propose al Diavolo un patto: egli avrebbe cancellato la croce, se lui si fosse impegnato a non tentarlo più. Dopo circa un anno, Jack morì. Al suo bussare alle porte del Paradiso venne risposto che non sarebbe potuto entrare perché aveva condotto una vita dissoluta piena di peccati. Giunto all’Inferno, anche il Diavolo gli negò il permesso di entrare, perché ancora offeso per come era stato raggirato dall’uomo. Tuttavia, il Diavolo donò a Jack un tizzone che gli illuminasse la strada nel limbo oscuro. Jack si ingegnò per far durare più a lungo quella luce e la ripose in una rapa svuotata, ricavandone così una lanterna. Da allora, nelle notti della vigilia di Ognissanti è possibile scorgere la fiammella di Jack, che vaga alla ricerca della sua strada.
Da allora Jack fu soprannominato Jack O’Lantern.
La zucca
Si sarà notato che nella leggenda si parla di una rapa e non di una zucca. La spiegazione a ciò sta nel fatto che gli irlandesi sbarcati in America non ebbero più a disposizione il loro tubero e ricorsero, quindi, alle grosse zucche gialle, facilmente reperibili nella nuova terra e ben più grandi.
I colori
La festa del Samhain celtica, rappresentava come abbiamo visto, il capodanno celtico. Questa notte separava il periodo estivo da quello invernale: l’estate era rappresentata dall’arancione dei campi e l’inverno dal nero del buio.
Inoltre i colori della stagione autunnale richiamano le sfumature dell’arancione dal giallo fino al nero.
In conseguenza dopo molti anni sono rimasti il simbolo di Halloween essendo colori unici di questa stagione.
Dolcetto o scherzetto?
La formula del dolcetto o scherzetto pare risalga invece al Medioevo.
In occasione della festa di Ognissanti, i mendicanti andavano a bussare alle porte delle case chiedendo cibo in cambio di preghiere per i morti in occasione della Commemorazione dei defunti del 2 novembre.
È però vero che nell’antico Samhain (il capodanno celtico di cui abbiamo parlato all’inizio), i celti erano soliti omaggiare i morti con doni. Lasciavano in omaggio ai morti cibo sulla tavola per evitare che questi, uniti a fate e elfi facessero loro dispetti di ogni genere.
Questa usanza, in America ha portato alla tradizione del trick-or-treat (“dolcetto o scherzetto?”) secondo la quale, per evitare di incappare negli scherzi e nella sfortuna bisogna bussare a 13 porte diverse e porre 13 volte la domanda fatidica: dolcetto o scherzetto?
