Il Significato

Per comprendere la festa dobbiamo partire dal significato nel senso stretto del termine.

La parola Halloween deriva dal mondo anglosassone e probabilmente dalla frase “All Hallows Eve”, ovvero la notte di Ognissanti.

Le origini

Restano da chiarire per le origini della festa, ma in merito vi sono alcune ipotesi. Secondo alcuni studiosi le origini più antiche sono da attribuire alla festa celtica Samhain, che sanciva la fine dell’estate.

Per quelle popolazioni, la cui economia si basava principalmente sull’agricoltura, era un momento “topico” che andava festeggiato per ringraziare gli spiriti per i raccolti ottenuti. 

I colori di questa ricorrenza, infatti, ricordavano la mietitura con l’arancio e la fine dell’estate  con il nero, a voler simboleggiare il buio dell’inverno.

Furono i Romani a identificare il Samhain con la loro festa dei morti la cui celebrazione, durante il loro dominio, si spostò a maggio. Secoli dopo, con l’opera di cristianizzazione attuata da Papa Bonifacio quella ricorrenza fu spostata di nuovo al 31 ottobre e unita con la festa di Ognissanti del 1 novembre.

Esplorando i Simboli di Halloween:

Dai Samhain alle Tradizioni Contemporanee

La festa di Halloween è ricca di simboli e tradizioni che risalgono a antiche origini e si intrecciano con le pratiche moderne. Uno dei simboli più iconici di Halloween è la zucca intagliata, conosciuta come “zucca di Halloween”, che rappresenta l’inquietante atmosfera della notte delle streghe.

Le Origini di Halloween e i Riti Celtici di Samhain

Le origini di Halloween risalgono alle celebrazioni celtiche di Samhain, una festa che segnava la fine dell’estate e l’inizio dell’inverno, nonché il momento in cui i morti potevano tornare nel mondo dei vivi. Durante la festa di Samhain, le persone accendevano fuochi e intagliavano zucche per proteggersi dagli spiriti maligni.

I simboli di Halloween

Come abbiamo visto sopra, Halloween è una festa che deriva dai paesi anglosassoni, ma che con il tempo si è fatta spazio anche nel nostro paese e nel resto del mondo. Verso la fine di ottobre infatti, le vetrine dei negozi si colorano di arancione e nero e si riempiono di ragnatele e arredi non troppo gioiosi.

I costumi e le tradizioni possono cambiare di luogo in luogo in base alle varie culture e usanze, ma spesso i simboli di Halloween rimangono gli stessi.

Vediamo quindi quali sono gli oggetti usati più spesso e perché sono stati scelti come simboli di Halloween.

La zucca

Tra i principali simboli di Halloween spicca sicuramente l’immagine della zucca.

In origine però non si trattava di una zucca, bensì di rape. In Irlanda non vi erano le zucche, per cui i Celti intagliavano le rape e mettevano dei tizzoni ardenti al loro interno per tenere a bada gli spiriti maligni.

Nell’Ottocento vi fu però l’emigrazione degli irlandesi in America in seguito alla carestia delle patate. Fu in questo momento che venne adottata la figura della zucca. Questo ortaggio era sicuramente più facile da reperire in questo nuovo continente e risultava più facile da intagliare per contenere una candela; venne quindi velocemente sostituito alle rape.

La Zucca di Halloween: Un Simbolo Iconico

La pratica di intagliare le zucche durante Halloween ha radici antiche, ma è diventata popolare negli Stati Uniti nel XIX secolo. Si racconta che un fabbro di nome Jack avesse ingannato il diavolo e che, dopo la sua morte, non potesse né entrare all’inferno né andare in paradiso. Jack vagava quindi nel limbo con una zucca illuminata, dando origine al mito di Jack O’Lantern.

Le Zucche Intagliate e le Decorazioni di Halloween

Oggi, le zucche intagliate sono uno dei simboli più riconoscibili di Halloween. Le persone decorano le loro case con zucche illuminata, scolpite con volti spaventosi o disegni elaborati. Queste zucche di Halloween sono diventate un elemento essenziale delle decorazioni per la festa, aggiungendo un tocco di mistero e fascino alla notte delle streghe.

L’intaglio della zucca con espressioni spaventose fu successivo alla leggenda di Jack O’Lantern.

La leggenda 

Un fabbro irlandese di nome Stringy Jack, con il vizio del bere e assai spilorcio, incontrò il Diavolo una sera di Halloween in un pub, dopo l’ennesima sbronza. L’intenzione del demonio era quella di impossessarsi della sua anima da peccatore.

Jack chiese al Diavolo che gli venisse concesso di bere un ultimo bicchierino. Ottenuto il permesso, si lamentò del fatto che non aveva nemmeno un soldo per pagare la consumazione, così pregò il Diavolo di trasformarsi in una moneta da 6 pence.

Avvenuta la mutazione, Jack afferrò la moneta e la mise nel suo portafoglio, avente la caratteristica di una croce ricamata sopra. Imprigionato irrimediabilmente, per riottenere la libertà, il Diavolo accettò il patto proposto da Jack, che consisteva nel posticipare di un anno la sua morte.
La vigilia di Ognissanti seguente, il Diavolo si ripresentò per ottenere l’anima dell’uomo. Questa volta Jack gli propose una scommessa: non sarebbe più riuscito a scendere da un albero. Il Diavolo sorrise ed accettò, salendo su un albero lì vicino. Fu allora che Jack incise sulla corteccia una croce, che impediva al Diavolo di saltare giù.

Con la vittoria in pugno, Jack propose al Diavolo un patto: egli avrebbe cancellato la croce, se lui si fosse impegnato a non tentarlo più. Dopo circa un anno, Jack morì. Al suo bussare alle porte del Paradiso venne risposto che non sarebbe potuto entrare perché aveva condotto una vita dissoluta piena di peccati. Giunto all’Inferno, anche il Diavolo gli negò il permesso di entrare, perché ancora offeso per come era stato raggirato dall’uomo. Tuttavia, il Diavolo donò a Jack un tizzone che gli illuminasse la strada nel limbo oscuro. Jack si ingegnò per far durare più a lungo quella luce e la ripose in una rapa svuotata, ricavandone così una lanterna. Da allora, nelle notti della vigilia di Ognissanti è possibile scorgere la fiammella di Jack, che vaga alla ricerca della sua strada.

Da allora Jack fu soprannominato Jack O’Lantern.

Si sarà notato che nella leggenda si parla di una rapa e non di una zucca. La spiegazione a ciò sta nel fatto che gli irlandesi sbarcati in America non ebbero più a disposizione il loro tubero e ricorsero, quindi, alle grosse zucche gialle, facilmente reperibili nella nuova terra e ben più grandi.

I colori

La festa del Samhain celtica, rappresentava come abbiamo visto, il capodanno celtico. Questa notte separava il periodo estivo da quello invernale: l’estate era rappresentata dall’arancione dei campi e l’inverno dal nero del buio.

Inoltre i colori della stagione autunnale richiamano le sfumature dell’arancione dal giallo fino al nero. Essendo i colori unici di questa stagione sono rimasti per anni i colori simboli di Halloween.

In Italia i colori che si aggiungono spesso a questi due colori sono il verde, che rappresenta i colori dei mostri e degli zombi, il bianco, colore dei fantasmi, ed il viola, colore delle vesti liturgiche per la celebrazione del 2 novembre.

La strega

Tra i simboli di Halloween troviamo spesso l’immagine della strega.

Nella cultura celtica, le streghe erano considerate delle guaritrici con poteri soprannaturali. Nonostante ciò con il mescolarsi delle culture, alcune religioni iniziarono a temere tutto ciò che si considerava fosse soprannaturale, considerando le guaritrici soggetti temibili e da evitare.
Il cristianesimo fu un momento terribile per le “streghe”. La stregoneria era considerata oltraggiosa al Signore, quindi tutto ciò che una volta era considerato utile per la guarigione, iniziò ad essere visto come adorazione pagana e magia nera. Da qui prese spazio l’idea che le streghe erano cattive e spaventose.

  • Il calderone

Alcune volte associato all’immagine delle streghe compare tra i simboli di Halloween mentre rimescola pozioni magiche in un calderone. In origine come abbiamo visto le streghe (in inglese Witch deriva da Wicca, che significa “persona saggia”) si occupavano di curare le persone attraverso combinazioni di erbe; solo con il tempo si passò a considerare questi unguenti pozioni pericolose.

  • La scopa

Durante il Medioevo e il Rinascimento, le scope venivano considerate il principale mezzo di trasporto delle streghe. Le storie raccontavano che attraverso unguenti di erbe velenose e altri unguenti, fossero in grado di poter volare e addirittura diventare invisibili durante il volo.

Le Donne e l’Accusa di Stregoneria:
Un Elemento Oscuro della Storia di Halloween

Nel corso della storia, molte donne sono state accusate di stregoneria durante il periodo di Halloween e oltre. Le accuse di stregoneria portavano a processi ingiusti e a condanne a morte, contribuendo a creare un clima di paura e superstizione intorno alla festa di Halloween.

Il pipistrello

L’inserimento del pipistrello tra i simboli di Halloween è dovuto al suo accostamento alla figura della strega.

I pipistrelli durante il periodo del Medioevo si pensava fossero dei demoni sotto forma di animali, il cui compito era quello di aiutare le streghe. Inoltre nella magia nera venivano spesso narrate pozioni che includevano il sangue di pipistrello per la preparazione di pozioni magiche e unguenti. Così quando le streghe entrarono a far parte dei simboli di Halloween, anche i pipistrelli lo divennero.

Nella cultura odierna, il pipistrello viene ancora accostato a entità maligne in alcuni parti del mondo; per fortuna in altre invece viene considerato completamente in modo differente.

In Cina, per esempio, viene considerato simbolo di felicità e longevità; in Australia fare del male a un pipistrello comporterebbe togliere anni alla propria vita.

Il gatto nero

Tra i simboli di Halloween si trova anche il gatto nero.

L’origine di questo accostamento non è chiara, tuttavia questa creatura viene spesso associata alle streghe e al diavolo. Spesso anziane donne considerate streghe, erano accompagnate da questi felini, per questo venivano considerati portatori di sfortuna e animali maligni.
La caratteristica del loro pelo nero che li aiuta a nascondersi nel buio della notte, i loro occhi luminosi nello scuro delle tenebre e la loro agilità tale da far credere che possano avere più vite, ha portato a credere che si trattasse di creature magiche: demoni trasformati in animali.

Nel periodo medievale, le streghe furono uccise e bruciate e insieme a loro, anche i gatti neri.

Oggi per fortuna la superstizione legata ai gatti neri è molto diminuita, seppur ancora oggi alcuni hanno paura se un gatto nero attraversa loro la strada.

Il ragno

Essendo il ragno un animale da sempre temuto per il suo veleno e per le sue fattezze inquietanti, è facile che rientri tra i simboli di Halloween.
Inoltre, il ragno è spesso accostato alla figura della strega; proprio a causa del suo veleno era utilizzato dalle streghe per le loro pozioni magiche.

La sua attitudine a tessere tele in luoghi tranquilli e poco disturbati (come scantinati, luoghi tetri o cimiteri) è stato veloce il suo inserimento tra i simboli di Halloween. Soprattutto se si pensa che secondo il simbolismo popolare e nella mitologia, il ragno è raffigurato come tessitore del destino e oracoli della morte.

Secondo la credenza popolare, la notte di Halloween i ragni vegliano sui vivi per conto dei loro cari defunti.

I teschi e il cimitero

Come abbiamo già visto, la notte di Halloween avviene tra il 31 ottobre e l’1 novembre, anticipando la festa dei morti. Questa festa di origine celtica, rappresenta il passaggio dalla stagione estiva alla stagione invernale oltre che il cambio di anno. Essendo questa una notte di cambiamenti, secondo la cultura celtica durante queste ore vi era il sovvertimento generale dell’ordine cosmico. Questo significava che i mondi venivano ribaltati, aprendo un varco tra il mondo dei vivi ed il mondo dei morti, attraverso il quale le anime dei defunti e degli spiriti maligni avrebbero potuto cambiare mondo di appartenenza.
Il cimitero viene quindi considerato tra i simboli dei Halloween perché è il luogo in cui giacciono i defunti, che in quella notte potrebbero tornare sulla Terra.
L’immagine dei cimiteri viene spesso accostata ai teschi. Questo accade perché il teschio rappresenta la morte e i defunti.

Dolcetto o scherzetto?

La formula del dolcetto o scherzetto pare risalga invece al Medioevo.

In occasione della festa di Ognissanti, i mendicanti andavano di porta in porta a bussare alle case chiedendo cibo in cambio di preghiere per i morti in occasione della Commemorazione dei defunti del 2 novembre.

È però vero che nell’antico Samhain (il capodanno celtico di cui abbiamo parlato all’inizio), i celti erano soliti omaggiare i morti con doni. Lasciavano in omaggio ai morti cibo sulla tavola per evitare che questi, uniti a fate e elfi facessero loro dispetti di ogni genere.

 Questa usanza, in America ha portato alla tradizione del trick-or-treat (“dolcetto o scherzetto?”) secondo la quale, per evitare di incappare negli scherzi e nella sfortuna bisogna bussare a 13 porte diverse e porre 13 volte la domanda fatidica: dolcetto o scherzetto?

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