ORIGINE TERMINE “FUNERALE”
L’etimologia della parola funerale potrebbe essere riconducibile alla parola latina “funus”, che indica la fune con cui erano trasportati i defunti al luogo di sepoltura becchino
Precisamente sembrerebbe da alcuni studi che nell’antica Roma i cadaveri venivano letteralmente trascinati al cimitero; attraverso una fune che veniva legata ai piedi del caro estinto. Al cimitero la stessa fune era utilizzata per calare le salme nella fossa. Insomma, un servizio di “onoranze funebri” alquanto sbrigativo.
Un’altra teoria circa l’origine di questa parola, la riconduce alla parola “funalia”.
Ovvero all’usanza sempre di quel periodo storico, per cui le salme venivano sepolte al lume di torce fatte con funi arrotolate e impregnate di pece.
Infine l’ultima teoria circa l’origine etimologica di “funerale”, si direziona verso la parola latina “fumus” (=fumo).
Collegandosi alla cremazione che era molto affermata nell’antica Roma.
“ONORANZE FUNEBRI” o “POMPE FUNEBRI”
Spesso su internet si possono trovare divertenti barzellette e storielle fantasiose circa l’origine del termine “pompe funebri”,; ma in realtà l’origine della parola fortunatamente è tutt’altro che collegabile a quelle storie.
Nell’antichità classica il termine “Pompa” significava sfarzo e ostentazione ma anche cerimonia. Per questa ragione con questo termine si indicavano cortei e cerimonie di vario tipo: dalle nozze ai funerali.
Con il termine pompe funebri si intende quindi il funerale,
al punto che sarebbe corretto dire “sono stato alla pompa funebre di mio cugino”. In realtà questa espressione con il tempo è caduta in disuso ed è stata sostituita semplicemente dalla parola “funerale”.
Quando si parla di “onoranze funebri” si indica la categoria merceologica.
Quindi più largamente tutti i servizi che può dare un’impresa del settore. Non solo la cerimonia funebre (“pompa funebre”), ma anche tutta l’organizzazione del rito. Con il disbrigo pratiche, i fiori, gli arredi lapidei, i “becchini” e tutto ciò che ne fa parte.
Noi dell’Impresa Sacro Cuore, cerchiamo di organizzare il servizio di onoranze funebri a Torino, al meglio delle nostre possibilità, rimanendo sempre disponibili e reperibili per ogni questione.
BECCHINO o NECROFORO?
Il becchino è colui che lavora per un‘impresa di onoranze funebri oppure che si occupa della cremazione o del seppellimento dei cadaveri.
L’origine di questo termine proviene dalla natura: il becchino è un coleottero che deposita le sue uova nelle carcasse dei piccoli animali, dopo averli sotterrati.
L’origine del mestiere del becchino è antichissima, con il tempo gli è stata riconosciuta sempre più importanza.
Nel Medioevo era una figura fondamentale in quanto aveva il compito di accertare il decesso delle persone. Oggi il termine becchino è sostituito con “necroforo” e non deve più accertare i decessi, perché se ne occupano i medici delle ASL locali; egli ha comunque un ruolo primario nell’organizzazione pratica e burocratica dei funerali e soprattutto ha il compito di sostenere le famiglie delle salme.
Per questa ragione il necroforo deve essere dotato di grande sensibilità e gentilezza; quando ha a che fare con i cari del defunto, durante le varie fasi delle onoranze funebri a Torino e non.
L’ambiente delle onoranze ha diverse terminologie, forse alcune anche un po’ complesse, che arrivano da culture che lentamente sono cambiate e si sono modificate nel tempo.
Che si chiami becchino, piuttosto che necroforo, l’impiegato delle imprese delegate alle sepolture deve sempre mantenere un buon portamento e una buona capacità empatica verso chi ha di fronte.
Leggende e origine del nome becchino
Non ci sono riferimenti chiari nella storia in merito all’origine del termine “becchino” come persona incaricata allo svolgimento delle esequie funebri; tuttavia vi sono alcuni racconti popolari che collocano la presenza di questa figura nel periodo medievale.
In quel periodo storico vi fu la nascita delle banche e dei Comuni. Iniziarono ad essere trascritti i movimenti economici e gli affari commerciali. I soggetti che necessitavano di prestiti e liquidità economica, erano costretti a restituirli alle banche o ai creditori secondo accordi scritti.
Nonostante ciò, le persone incapaci a ripagare i debiti si fingevano morte per sfuggire ai creditori e le banche furono costrette a cercare una soluzione.
Fu in questo momento che comparve la figura del becchino.
Nel Medioevo il becchino, o beccamorto, era l’impresario delle pompe funebri che aveva il compito di mordere il tallone o l’alluce del defunto per vedere se il corpo potesse ancora reagire o meno. Il morso, infatti, provocava un dolore così intenso che scaturire una reazione nel caso la persona fosse stata ancora in vita.
Il becchino era quindi una sorta di ispettore che controllava con le banche per scovare i debitori e verificare che fossero morti sul serio.
Non essendo molte le conoscenze mediche, il morso era uno dei pochi metodi validi per controllare che il debitore non fingesse.
Becchino in biologia
Il termine becchino viene utilizzato in biologia per indicare alcune specie di coleotteri che depongono le loro uova nelle carogne di altri animali, come topi o altre piccole specie. Il più noto è il Nicrophorus vespillo. Si tratta di un insetto lungo 12–22 mm, che si ciba di animali morti. La sua particolarità è quella di seppellire questi ultimi, anche di dimensioni relativamente ragguardevoli, sotto diversi cm di terreno per nutrire le sue larve.
Quanto guadagna un becchino?
Prima di parlare di quanto guadagna un becchino, è importante sapere che il lavoro del becchino può farlo soltanto chi è qualificato. Esistono infatti dei corsi di formazioni di 24 ore circa da frequentare in presenza, che si concludono con un test finale. Per lavorare come becchino o necroforo all’interno di un’impresa funebre, è necessario superare l’esame finale con almeno 60 punti su 100 e ottenere l’attestato di frequenza e abilitazione alla mansione.
Ammesso che il corso sia stato superato egregiamente dal soggetto interessato a lavorare nell’ambiente funebre, sarà l’impresa interessata alle sue capacità a sottoporre un contratto redatto secondo ciò che è stato sancito dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro.
Quanto guadagna un becchino viene quindi determinato dall’inquadramento e dal livello dato dal datore di lavoro. Se il dipendente verrà assunto con un livello 5, la sua retribuzione minima dovrà essere pari a circa 1460,00€ lordi. Se, invece, il dipendente fosse assunto sotto il livello 1, la sua retribuzione minima sarà pari a circa 2240,00€ lordi.
Per sapere quanto guadagna un becchino giornalmente, sarà sufficiente dividere l’importo della retribuzione mensile per il divisore convenzionale 26. Per sapere quanto guadagna un becchino all’ora, sarà sufficiente dividere l’importo della retribuzione mensile per il divisore convenzionale 173.
Aumenti periodici di anzianità, lavoro straordinario e fuori orario
Per l’anzianità di servizio prestato presso la stessa azienda o gruppo aziendale, i lavoratori hanno diritto a maturare 10 aumenti biennali.
Per quanto riguarda le richieste di lavoro fuori orario lavorativo (scritto nel contratto di lavoro), viene corrisposta una percentuale di maggiorazione sulla paga oraria che va dal 25% al 75% in più a seconda dei casi.

Il becchino porta sfortuna
Al becchino viene spesso accostata una visione negativa e pessimistica; spesso lo si vede come un porta sfortuna.
Non vi è una storia particolare sull’origine di questo accostamento tra il becchino e la sfortuna; tuttavia la morte è da sempre un momento poco piacevole per l’essere umano e quindi per scongiurarne la presenza si preferisce mantenerla distante anche solo non parlandone.
Il becchino, come abbiamo visto poco sopra, è colui che si occupa dei morti e dell’organizzazione e svolgimento delle esequie. Dover aver necessità di un becchino, comporta la presenza di un lutto in famiglia; per questo motivo – per scaramanzia – si preferisce tenere alla larga la figura del becchino dalle proprie case e dai discorsi.
Becchino…in conclusione
Nonostante la visione popolare della figura del becchino, le leggende e le storie che sono state tramandate negli anni e le superstizioni, essere un becchino oggi significa essere una persona estremamente sensibile e rispettosa per il dolore del lutto e della privacy della famiglia.
Svolgere al meglio il nostro lavoro è un vero onore poiché ci permette di accompagnare la famiglia e gli amici, sostenendoli in un momento di grande tristezza.
Il servizio funebre è un momento importantissimo per onorare una persona cara; riflettere sulla vita e avviare un processo di guarigione.
Per noi, ogni servizio è unico, come lo erano le persone in vita.
Per questo motivo riteniamo così importante la figura del becchino.

Quanto Guadagna un Becchino:
Scopriamo il Reddito di Questa Figura Professionale
La figura professionale del becchino è spesso avvolta da un alone di mistero e curiosità, specialmente per quanto riguarda il suo guadagno mensile. Molte persone si chiedono quanto effettivamente possa guadagnare un becchino e quali siano i fattori che influenzano il suo stipendio medio. In questo articolo, esploreremo vari aspetti relativi al reddito di un becchino, inclusi gli anni di esperienza, il percorso professionale e molto altro.
Stipendio Medio di un Becchino:
Cosa Aspettarsi?
Il stipendio medio di un becchino può variare notevolmente in base a diversi fattori, tra cui l’ubicazione geografica, le dimensioni dell’agenzia di pompe funebri e l’esperienza del professionista. Tuttavia, in linea di massima, un becchino può guadagnare una cifra compresa tra i 1.200 e i 2.500 euro netti al mese, con alcune eccezioni che possono portare il reddito sia al di sotto che al di sopra di questa fascia.
L’Influenza degli Anni di Esperienza sul Guadagno
Come in molte altre professioni, anche in questo settore gli anni di esperienza possono avere un impatto significativo sul guadagno mensile.
Un becchino con una lunga e consolidata carriera può aspettarsi di percepire uno stipendio più elevato rispetto a un professionista senza esperienza o con poca pratica nel campo delle onoranze funebri.
Il Percorso Professionale di un Becchino:
Cosa Conta
Il percorso professionale di un becchino può iniziare in diversi modi. Alcuni professionisti possono iniziare la propria carriera direttamente presso un’agenzia di pompe funebri, mentre altri potrebbero intraprendere una formazione specifica nel settore prima di entrare nel mondo del lavoro. Indipendentemente dalla via scelta, bisogna essere consapevoli che il guadagno dipenderà anche da questa scelta.
La Formazione e le Competenze Richieste
Per diventare un becchino, è necessario seguire un percorso professionale che preveda una formazione specifica nel settore delle onoranze funebri.
Questa formazione può includere corsi di anatomia, procedimenti legali relativi alla gestione dei corpi e pratiche di vestizione del defunto. A seconda del paese o della regione, possono essere richiesti anche certificati o licenze specifiche.
Le Responsabilità di un Becchino
Oltre alla gestione dei corpi e alla vestizione dei defunti, un becchino può essere chiamato a svolgere una serie di altre mansioni. Queste possono includere l’affissione dei manifesti funebri, l’assistenza durante le cerimonie di sepoltura e la cura delle strutture e delle attrezzature utilizzate nell’ambito delle onoranze funebri. Ogni responsabilità aggiuntiva può influenzare il guadagno complessivo del professionista.
Conclusioni
In conclusione, il reddito di un becchino può variare notevolmente in base a una serie di fattori, tra cui l’ubicazione geografica, gli anni di esperienza e le responsabilità aggiuntive svolte. Tuttavia, in generale, un becchino può aspettarsi di guadagnare un stipendio medio che si aggira attorno ai 1.200-2.500 euro netti al mese. Chiunque desideri intraprendere questa professione deve essere consapevole dei requisiti di formazione e delle competenze necessarie per avere successo nel settore delle onoranze funebri.