Nella giornata di ieri – 19 Maggio 2021 – si è spento un genio della musica italiana, nonché regista cinematografico: Franco Battiato.
È mancato a seguito di una dura malattia che dal 2018 l’ha reso protagonista, ma che lo ha portato a spegnersi lentamente e “senza accorgersi del trapasso” nella sua casa a Milo, come spiega il fratello Michele.
I funerali si svolgeranno mercoledì in forma strettamente privata. Solo pochi intimi potranno essere presenti e prestargli l’ultimo saluto.
«Ho chiamato un sacerdote nostro amico che conosceva e parlava con Franco. Ci sarà lui a benedire, accanto a noi, pochissimi, quasi gli stessi che mio fratello ha avuto vicini in questi mesi di sofferenza. Nessun altro. Ecco perché abbiamo pensato al servizio d’ordine…». Così racconta il fratello Michele la cerimonia che omaggerà l’ultima volta tangibilmente il grande Franco Battiato.
Sicuramente, però, negli anni che verranno ci saranno molte altre celebrazioni in ricordo del cantautore, anche perché seppur egli affermò “un giorno morirò senza rumore” di frastuono ne ha fatto moltissimo. E chissà per quanto ancora sentiremo il fracasso della sua assenza irrecuperabile, che ha improvvisamente lasciato il mondo sprofondare nella tristezza.
Il suo pensiero sulla morte
Di questa triste notizia, ci rasserena un po’ sapere che il Maestro non aveva paura della morte. O meglio, riteneva la morte un passaggio a un’altra realtà e la vita aveva il compito di prepararci ad essa.
Nel 2012 sosteneva durante un’intervista: “Non posso affermare di non temere la morte, ma sto lavorando per essere degno di un passaggio di un essere umano da una dimensione all’altra. Ce la sto mettendo tutta”.
La sua idea era che dopo la morte potesse avvenire una trasformazione.
“Noi non siamo mai morti, e non siamo mai nati“, diceva nel testo di “Testamento”.
L’artista riteneva che la vita fosse “semplicemente” un passaggio e, nel migliore dei suoi modi, utilizzava la musica per poter raccontare le sue osservazioni sulla vita, e sulla morte.
Franco Battiato è stata persona con un’intelligenza sopraffina, uomo di grande cultura e informazione che nei suoi 30 album e in più di 50 anni di carriera, mantenne sempre viva la sua musica in ogni generazione. Non fu mai scontato. Riconsiderò il suo genere musicale più volte: abbracciò la lirica, l’elettronica, il pop e molto altro. L’unica costante dei suoi testi rimase però la vita, e tutto ciò che ne ruotava attorno.
Se ne va silenziosamente, lasciando un vuoto intorno a lui, ma se davvero dovesse aver ragione e quindi fossimo qui solo per “passaggio” allora forse questo non è un addio ma solo un arrivederci…
