La cremazione negli ultimi decenni sta incalzando sempre di più anche nel mondo occidentale.
Anche la Chiesa cattolica, sempre molto critica a riguardo, ha sdoganato il suo benestare per la pratica di cremazione, a patto che le ceneri giacciano in un’area sacra come il cimitero e non disperse o tenute in casa.
The Cremation Society of Great Britain è una società britannica che raccoglie i dati dai Centri di cremazione a livello mondiale, verificando la diffusione delle cremazioni su scala internazionale. Attraverso i loro studi, si evince di quanto si stia diffondendo rapidamente la scelta della cremazione.
Ci sono enormi differenze tra Paese e Paese nel mondo. cremazione nel mondo
Molto dipende dalla tradizioni culturali e religiose del luogo, anche se pure tra Paesi dalla cultura simile si osservano abitudini differenti.
Cremazione: record nei paesi asiatici
I paesi asiatici rimangono i primi ad utilizzare maggiormente la cremazione. Basti pensare che in Giappone quasi la totalità dei defunti viene cremato: parliamo del 99,9% di cremazioni.
Non da meno rimane anche Hong Kong, che ha una percentuale superiore al 90%.
Sopra l’80% troviamo Repubblica Ceca, Danimarca, Singapore, Slovenia, Corea del Sud, Svezia, Svizzera e Thailandia.
Sopra il 70% troviamo Regno Unito Nuova Zelanda e Canada
Sopra il 60% troviamo Belgio, Germania, Pesi bassi, Perù, Lussemburgo, Ungheria
Sopra il 50% troviamo gli Stati Uniti e il Portogallo
Sopra il 40% troviamo la Spagna, la Serbia e la Norvegia
Sopra il 30% troviamo l’Italia e la Francia
E sotto il 30% troviamo tutti gli altri, compresa anche la Russia.
Questi numeri risultano in crescita da un anno all’altro.
Sul nostro territorio la cremazione continua a crescere in modo esponenziale, in particolar modo da quando la Chiesa ne ha dato approvazione. In ogni caso, si può riscontrare come nelle regioni centrali della Penisola il tasso di cremazione si attesti sulla media nazionale, mentre nel nord si ritiene stia decisamente superando più del 30%, con picchi in Lombardia dove si registra una più alta presenza di impianti crematori rispetto ad altre aree del Paese. Insomma, ciò è dovuto soprattutto al fatto che la maggior parte dei templi crematori si trova proprio nella parte settentrionale del Paese.
Rimane comunque un dato certo la crescita più lenta nei paesi cattolici e africani, ove si riscontra una maggiore resistenza alla cremazione Basti pensare come negli Emirati Arabi la percentuale di cremazione è pari a meno del 2%.
La tendenza però soprattutto in Occidente è di un aumento
