L’Espressione di Volontà di Cremazione
Un Approfondimento
L’espressione di volontà di cremazione è una dichiarazione scritta o verbalizzata da un individuo durante la sua vita, in cui esprime il desiderio di essere sottoposto al processo di cremazione dopo la sua morte.
La cremazione è una pratica funeraria che comporta la combustione del corpo attraverso il fuoco, riducendolo in ceneri.
Questa scelta può essere basata su motivazioni personali, religiose, culturali o ambientali.
La possibilità di esprimere la volontà di cremazione è un diritto individuale che varia da paese a paese e può essere influenzato da fattori culturali e religiosi. Mentre alcune religioni o tradizioni possono preferire la sepoltura tradizionale, molte società moderne permettono la cremazione come opzione valida.
Il Caso Particolare di Giuseppe Garibaldi
Giuseppe Garibaldi, figura chiave nell’unità d’Italia nel XIX secolo, non poteva contemplare l’opzione della cremazione come parte delle sue volontà testamentarie. Vivendo in un’epoca in cui la cremazione era vietata in Italia, sia per motivi religiosi che culturali, le persone erano generalmente soggette alle pratiche di sepoltura tradizionali.
Garibaldi, noto per il suo ruolo nella storia italiana e la sua dedizione alla causa dell’unità nazionale, ha potuto esprimere le sue volontà testamentarie basandosi sulle pratiche comuni del suo tempo. Le sue ultime volontà potrebbero aver riflettuto le convenzioni del periodo, ma è essenziale fare riferimento a documenti storici specifici o a fonti affidabili per comprendere appieno i dettagli delle sue disposizioni testamentarie.
In epoche successive, le normative sulla cremazione sono cambiate in molti paesi, inclusa l’Italia, consentendo alle persone di manifestare liberamente la loro volontà riguardo al trattamento post-mortem del loro corpo.
La cremazione è ora una scelta diffusa e rispettata che riflette la diversità delle preferenze individuali in materia di sepoltura.
Giuseppe Maria Garibaldi, Eroe dei Due Mondi
Giuseppe Garibaldi aveva ben chiaro che cosa voleva succedesse al suo corpo il giorno che sarebbe sopraggiunta la morte.
Nel suo testamento, redatto il 17 settembre del 1881, Garibaldi infatti scrisse: «Avendo, per testamento, determinato la cremazione del mio cadavere, incarico mia moglie dell’eseguimento di tale volontà – con legna di Caprera – e pria di dare avviso a chicchessia della notizia della mia morte. Ove morisse essa prima di essa, io farò lo stesso per essa. Verrà costruita una piccola urna di granito, che racchiuderà le ceneri di lei e le mie. L’urna sarà collocata sul muro dietro il sarcofago delle nostre bambine e sotto l’acacia che lo domina».
L’idea di essere bruciato non secondo la tradizione classica presso un tempio crematorio, bensì su una pira di legna, proprio come un antico eroe omerico, era un’idea che aveva da sempre. Già una decina di anni prima, Garibaldi indicò a Franz Muller – cavaliere del regno di Prussia – la sua volontà e l’indicazione del punto esatto in cui il suo corpo doveva ridursi tra le fiamme; indicando per altro anche i tipi di legno che dovevano essere utilizzati: «Il ginepro resinoso, il lentischio profumato, il mirto sacro, qualche corbezzolo e rami di pino». Una volta avvenuta la cremazione secondo le sue indicazioni, le ceneri dovevano essere sepolte accanto a quelle delle sue bambine, all’ombra del salice sotto cui Garibaldi riposava solitamente.
L’espressione di volontà di cremazione:
Il testamento di Giuseppe Garibaldi
Giuseppe Garibaldi aveva ben chiaro che cosa voleva succedesse al suo corpo il giorno che sarebbe sopraggiunta la morte.
Nel suo testamento, redatto il 17 settembre del 1881, Garibaldi infatti scrisse: «Avendo, per testamento, determinato la cremazione del mio cadavere, incarico mia moglie dell’eseguimento di tale volontà – con legna di Caprera – e pria di dare avviso a chicchessia della notizia della mia morte. Ove morisse essa prima di essa, io farò lo stesso per essa. Verrà costruita una piccola urna di granito, che racchiuderà le ceneri di lei e le mie. L’urna sarà collocata sul muro dietro il sarcofago delle nostre bambine e sotto l’acacia che lo domina».
L’idea di essere bruciato non secondo la tradizione classica presso un tempio crematorio, bensì su una pira di legna, proprio come un antico eroe omerico, era un’idea che aveva da sempre.
Già una decina di anni prima indicò a Franz Muller – cavaliere del regno di Prussia – la sua volontà e l’indicazione del punto esatto in cui il suo corpo doveva ridursi tra le fiamme; indicando per altro anche i tipi di legno che dovevano essere utilizzati: «Il ginepro resinoso, il lentischio profumato, il mirto sacro, qualche corbezzolo e rami di pino». Una volta avvenuta la cremazione secondo le sue indicazioni, le ceneri dovevano essere sepolte accanto a quelle delle sue bambine, all’ombra del salice sotto cui Garibaldi riposava solitamente.
L’espressione delle volontà di cremazione:
Negata dal Governo Italiano
Il giorno in cui morì, il governo italiano fu fermamente contrario a seguire le volontà testamentarie di Giuseppe Garibaldi. Si tenne una sorta di consiglio di famiglia in cui era presente anche Crispi. La moglie di Garibaldi, Francesca Armosino, era la rappresentante della fazione decisa a far rispettare il volere del defunto marito; mentre la fazione contraria era rappresentata dal Governo Italiano, che voleva inizialmente portare le spoglie di colui che aveva fatto tanto per lo Stato italiano, affinché potessero essere conservate e sepolte solennemente a Roma, magari sul Gianicolo.
Il compromesso che si trovò fu quello di non bruciare la salma, ma nemmeno di imbalsamarla. Venne sepolta a Caprera con una soluzione all’italiana, di quelle che nascono come provvisorie e con il tempo si sedimentano fino a diventare definitive.
Il funerale di Garibaldi avvenne l’8 giugno 1882, a ben sei giorni dalla morte.
Rispetto della Volontà di Cremazione e Le Sue Implicazioni Legali
Per assicurare che l’espressione di volontà di cremazione venga rispettata, è fondamentale che sia formalmente documentata e comunicata alle persone appropriate.
Una dichiarazione scritta può essere depositata presso lo stato civile del comune ove risiede l’individuo.
Avvenuto il decesso, il parente più prossimo deve assicurarsi che le volontà espresse siano rispettate.
Il rispetto della volontà di cremazione è un diritto sancito dalla legge in molti paesi.
Una persona può esprimere la sua volontà di essere cremata tramite il proprio testamento o attraverso una dichiarazione formale resa al comune di residenza.
È essenziale che queste volontà siano chiaramente documentate per evitare contestazioni dopo la morte.
Conclusione
L’espressione di volontà di cremazione è un diritto individuale che consente di pianificare il trattamento del proprio corpo dopo la morte in conformità con le proprie convinzioni e desideri.
Le normative variano da paese a paese, ma è importante che le volontà siano chiaramente documentate e comunicate per garantirne il rispetto.
Il caso di Giuseppe Garibaldi evidenzia l’importanza di queste volontà e le difficoltà che possono sorgere quando non vengono rispettate.
Oggi, il rispetto delle volontà di cremazione è un atto fondamentale per onorare la memoria del defunto e aiutare i familiari a gestire il lutto.