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Molti non accettano l’idea che il proprio corpo possa essere consumato dalle fiamme una volta terminata la propria vita; altri non approvano questa scelta per questioni religiose. Eppure la Chiesa Cattolica ha da tempo ormai accettato la pratica della cremazione, seppur non ammette la dispersione delle ceneri né l’affido.
La cremazione e la Chiesa Cattolica
La cremazione, secondo quanto dichiarato dalla Santa Sede, può avvenire, ma le ceneri devono essere conservate all’interno di un luogo sacro come il cimitero. In questo modo la sepoltura potrà essere visitata da familiari e amici in egual modo, mantenendo anche un’uguaglianza tra tutti i defunti.
Una scelta economica
La pratica della cremazione sta avendo uno sviluppo importante negli ultimi decenni un po’ ovunque nel mondo. Una tendenza che si sta divulgando sia per la mancanza di spazi, sia per motivi igienici, sia per i costi meno onerosi rispetto alla tumulazione, considerando l’acquisto di un loculo o della tomba.
Il processo di cremazione
Negli articoli presenti in questa categoria abbiamo cercato di illustrare più brevemente possibile quali sono i processi di cremazione e come avvengono.
La cremazione è infatti suddivisa in fasi:
- Nella prima fase, il feretro sigillato viene inserito all’interno del forno crematorio, ove brucerà per un paio d’ore.
- Nella seconda fase, l’addetto estrarrà i resti, dividendoli per tipologie ed eliminando gli accessori di metallo del feretro.
- Nella terza fase, i frammenti ossei che non sono stati polverizzati dalle fiamme vengono lavorati e trasformati in cenere.
- Nell’ultima fase, le ceneri vengono raccolte nell’urna scelta dai familiari, a cui verrà consegnata con gli appositi sigilli.
Come abbiamo accennato poco fa, il feretro viene bruciato insieme alla salma. Per questioni igieniche non è infatti consentito aprire il feretro ed estrarne la salma. Alla chiusura del feretro, l’Impresa Funebre pone dei sigilli sul feretro, che ne dimostrano l’integrità. Qualora vi fosse un controllo da parte delle Forze dell’Ordine, i sigilli devono risultare integri fino all’ingresso del forno. Nel caso fossero rotti, questo segnalerebbe la forzatura del coperchio della bara, dimostrandone l’apertura senza autorizzazione.
Le ceneri non contengono i resti della bara
Per quanto la bara e la salma entrino insieme all’interno del forno durante la cremazione, le ceneri consegnate ai familiari sono esclusivamente quelle della salma. La cenere della bara è molto più leggera rispetto a quella prodotta dalla salma. L’incenerimento della bara produce polveri simili a quelle della cenere di un caminetto, mentre i residui del corpo umano sono frammenti di ossa calcinate che vanno trattati successivamente per renderli cenere. Questa differenza serve a suddividere le due tipologie di ceneri e a consegnare al parente solo le ceneri del defunto.
L’individualità della cremazione
Tra le perplessità ricorrenti, che tendono ad allontanare dall’idea della cremazione gli individui, vi è il pensiero che le ceneri possano appartenere a qualcun altro o che siano mischiate a quelle di qualcun altro. Tuttavia, i forni crematori seguono protocolli ben dettagliati per far sì che questi errori non avvengano. In particolare, il corpo del defunto viene accompagnato presso il tempio crematorio dai familiari e dall’Impresa Funebre, dopodiché gli viene apposto un numero identificativo impresso su materiale refrattario, che non brucia durante la cremazione. Lo stesso numero riportato su quella medaglia viene riportato sui documenti collegati al processo di cremazione, garantendone l’individualità.
Il peso delle ceneri
Essendo il nostro corpo fatto prevalentemente di liquidi, durante il processo di cremazione vengono distrutti tutti i tessuti morbidi e tutto ciò che resta è complessivamente pari a 2,5 chilogrammi, poco più per gli uomini.
La scelta della cremazione
Quando si decide per la cremazione, è necessario che i familiari più prossimi della persona defunta siano tutti d’accordo ed esprimano il proprio consenso scritto alla cremazione. Nel caso in cui uno di loro non fosse d’accordo, allora la salma non potrà essere cremata. La scelta della cremazione di una salma deve corrispondere alla volontà del defunto.
L’istanza verbale
Per poter essere cremata, come abbiamo visto, tutti i parenti più prossimi devono confermare presso gli uffici comunali che il defunto ne aveva espressa volontà verbalmente.
L’istanza scritta
In alternativa, il defunto potrebbe aver lasciato scritto un testo su carta libera, dove esprimeva la volontà alla cremazione. Si tratta di un vero e proprio testamento, che deve essere portato da un notaio e deve seguire l’iter di pubblicazione e validazione, prima che prenda effettivo valore legale.
L’iscrizione alla cremazione
In ultima possibilità, perché una salma possa essere cremata, vi è l’iscrizione alla cremazione. Si tratta di un atto volontario dove la persona ancora in vita dichiara la propria volontà che le sue spoglie vengano cremate.
Soltanto in questo modo i familiari al momento del suo decesso saranno sollevati dalla scelta. Questo scritto viene conservato presso gli uffici SOCREM, che una volta avvenuto il decesso comunicano a noi dell’Impresa Funebre Sacro Cuore l’iscrizione alla società di cremazione.
Per potersi iscrivere, è necessario compilare un modulo specifico, corredarlo di documenti d’identità e pagare un bollettino di iscrizione.
Per sapere di più ti consigliamo di leggere l’articolo inerente l’iscrizione alla Socrem.
Le leggi sulla cremazione
La cremazione è regolamentata da leggi regionali che variano da una zona all’altra d’Italia. In generale, però, la normativa prevede che le ceneri possano essere conservate in un cinerario comune all’interno del cimitero o in aree private, purché siano rispettate le volontà del defunto e le disposizioni delle leggi locali.