A partire dal 30 gennaio 2020 lo Stato Italiano,; in concomitanza degli altri stati europei e mondiali, ha emanato alcuni decreti con lo scopo di limitare il prolificarsi del virus. Con il passare dei mesi si sono fatti sempre più rigidi e serrati lockdown regione Piemonte.

Molte attività hanno dovuto chiudere temporaneamente per evitare il circolare delle persone e quindi la diffusione più rapida del virus. Altre, purtroppo, hanno dovuto chiudere definitivamente per il danno economico portato da questo virus.

Nelle ultime due settimane precedenti l’11 Marzo 2020 viene monitorato il numero di casi e di decessi,; che si triplica rapidamente. Questo numero verrà poi tenuto costantemente sotto controllo,; ma da il via ad una serie di restrizioni che ogni Stato colpito attua per cercare di contenerne la diffusione,; attraverso decreti che variano di mese in mese.

Tra i primi Stati che iniziano ad adottare queste misure di contenimento vi è anche l’Italia.

Il 10 Marzo 2020 inizia il blocco totale dell’Italia.

Le misure dettate dal Governo hanno costituito un protocollo d’emergenza che ha imposto restrizioni,; che man mano si sono inasprite:; dall’obbligo di permanenza nelle proprie abitazioni per tutti, alla limitazione della libera circolazione delle persone, alla chiusura della quasi totalità delle attività lavorative,; per 69 giorni.
Il tempo percepito durante questa chiusura prolungata non è misurabile, per ognuno di noi ha avuto un diverso valore.

Il giorno 11 Marzo 2020 – un giorno dopo la chiusura totale italiana; –  Tedros Adhanom Ghebreyesus (direttore generale dell’OMS) dichiara in una conferenza stampa la pandemia di Covid-19.

Secondo la definizione dell’Oms,; una pandemia è la diffusione in tutto il mondo di una nuova malattia e generalmente indica il coinvolgimento di almeno due continenti,; con una sostenuta trasmissione da uomo a uomo.

La gravità di una malattia non è il parametro decisivo perché venga dichiarata una pandemia,; che riguarda invece l’efficacia con la quale una malattia si diffonde. Gran parte delle pandemie (e in particolare quelle influenzali) sono spesso nate da popolazioni di animali colpiti da malattie; che hanno poi infettato l’uomo con agenti che, con mutazioni successive, sono in grado di essere trasmessi da uomo a uomo.

Il 10 marzo rappresenta anche la data in cui abbiamo preso consapevolezza, almeno si spera, della nostra fragilità e di quanto tutto quello di cui ci siamo circondati e che affannosamente rincorriamo ogni giorno sia labile, provvisorio e possa diventare in un attimo evanescente

Finito il periodo di Lockdown, non si torna alla normalità e alla libertà di prima però. Ogni Regione continua a definire alcune linee guida per il proprio territorio.

Nel territorio piemontese a partire dal 3 Novembre 2020 viene imposto un “coprifuoco”

che ha valore dalle ore 22.00 alle ore 5.00,;  in cui saranno vietati gli spostamenti se non per reali motivi e la chiusura di tutte le attività ristorative se non per un servizio da asporto.

Negli stessi giorni le regioni italiane vengono distinte in zone:;rosse, arancioni e gialle. Ognuna di queste ha regole ben distinte ed il colore che le rappresenta sta ad indicare l’indice di contagi che ha ogni regione: più è alto il numero di infetti, più ci saranno restrizioni sugli spostamenti.

Solo il 1 marzo 2021 verrà inserita la zona bianca,; ma a farne parte sarà solo la Regione Sardegna, mentre la restante parte dell’Italia continua a vestire di rosso, di arancione e di giallo.

Solo a partire dall’autunno del 2020 vengono autorizzate le farmacie ad eseguire tamponi; e solo a partire dalla primavera 2021 l’ASL territoriale inizia ad effettuare i vaccini dando la precedenza alle categorie più deboli.

La Regione Piemonte ha istituito una serie di numeri telefonici in caso di necessità:

  • 800192020 – Attivo 24 ore su 24 – numero verde sanitario per tutti i cittadini che sospettano di aver contratto il virus;
  • 800333444 – Attivo dalle 8 alle 20 dal lunedì al venerdì – numero verde per avere informazioni circa le misure di contenimento non sanitarie (circolari e norme ministeriali, DPCM);
  • 800444004 – Attivo dalle 9.30 alle 17 tutti i giorni – numero verde Protezione Civile per coloro che si trovano impossibilitati ad uscire di casa a causa di positività al Covid-19 e necessitano di beni di prima necessità;
  • 1500 : numero verde del Ministero della Salute per avere informazioni generiche di carattere sanitario e di prevenzione;
  • 112: numero di riferimento nazionale per ogni emergenza.
Onoranze Funebri 
Sacro Cuore 

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Lockdown Piemonte: Impatti e Risposte della Regione

Il “lockdown Piemonte” ha rappresentato un periodo cruciale per la gestione della pandemia da COVID-19 nella regione. Durante il lockdown, le misure restrittive hanno influenzato profondamente la vita quotidiana dei cittadini, l’economia locale e il sistema sanitario. Questa fase critica ha richiesto decisioni tempestive e ponderate da parte delle autorità regionali, con il presidente Alberto Cirio in prima linea nella gestione della crisi.

L’Implementazione delle Misure Restrittive

Durante il lockdown, il Piemonte ha visto l’introduzione di una serie di misure restrittive destinate a contenere la diffusione del virus.

Le scuole sono state chiuse, le attività commerciali non essenziali sospese e gli spostamenti limitati. L’obiettivo principale era quello di ridurre i contatti sociali e rallentare il contagio, proteggendo al contempo il sistema sanitario da un sovraccarico insostenibile.

Il presidente Alberto Cirio ha dovuto affrontare la sfida di bilanciare la necessità di proteggere la salute pubblica con le implicazioni economiche e sociali delle restrizioni. Le decisioni prese hanno avuto un impatto significativo su vari settori, dall’istruzione al commercio, evidenziando la complessità di gestire una crisi sanitaria di tale portata.

Gennaio 2021: Un Mese di Svolta

Gennaio 2021 è stato un mese cruciale per il Piemonte. Con l’inizio dell’anno nuovo, la regione si trovava ancora a fronteggiare gli effetti della seconda ondata della pandemia. Le festività natalizie avevano portato a un incremento dei contagi, rendendo necessarie ulteriori misure di contenimento. Il “lockdown Piemonte” durante questo periodo è stato caratterizzato da un’intensificazione delle restrizioni, con l’obiettivo di ridurre il tasso di infezione e preparare il terreno per la campagna vaccinale.

Il presidente Alberto Cirio ha annunciato diverse iniziative per supportare i settori più colpiti e per accelerare la distribuzione dei vaccini. Durante il lockdown, la regione ha implementato piani di emergenza per garantire la continuità dei servizi essenziali e il supporto ai cittadini vulnerabili.

La Data Cruciale del 15 Gennaio

Lunedì 15 gennaio ha segnato una data significativa nel contesto del “lockdown Piemonte”. In quel giorno, sono entrate in vigore nuove misure restrittive volte a contrastare la diffusione del virus post-festività. Questo ha comportato ulteriori limitazioni agli spostamenti e alle attività sociali, con un impatto tangibile sulla vita quotidiana dei piemontesi.

Le autorità regionali hanno lavorato instancabilmente per monitorare la situazione epidemiologica e adeguare le misure in base all’andamento dei contagi. La data del 15 gennaio ha rappresentato un momento chiave nella strategia di risposta alla pandemia, con decisioni prese sulla base dei dati e delle evidenze scientifiche disponibili.

Gli Effetti del Lockdown sulla Comunità

Il “lockdown Piemonte” ha avuto effetti profondi su vari aspetti della vita regionale. Le restrizioni hanno portato a una diminuzione significativa dei contagi, ma hanno anche evidenziato le fragilità economiche e sociali della regione. Durante il lockdown, molte attività commerciali hanno dovuto chiudere temporaneamente, con ripercussioni negative sull’occupazione e sull’economia locale.

Il presidente Alberto Cirio ha sottolineato l’importanza di misure di supporto per le imprese e i lavoratori colpiti dalla crisi. Sono stati implementati diversi programmi di assistenza economica e sociale per mitigare l’impatto delle restrizioni e promuovere una ripresa sostenibile.

Verso la Ripresa

Con la progressiva diminuzione dei contagi e l’avanzamento della campagna vaccinale, il Piemonte ha iniziato a vedere i primi segnali di ripresa. Durante il lockdown, la regione ha lavorato per rafforzare il sistema sanitario e prepararsi a eventuali future ondate della pandemia. La resilienza mostrata dai cittadini e dalle istituzioni piemontesi è stata un elemento chiave nella gestione della crisi.

In conclusione, il “lockdown Piemonte” ha rappresentato una fase complessa e delicata, caratterizzata da decisioni difficili e sfide significative. Grazie alla leadership del presidente Alberto Cirio e alla collaborazione della comunità, la regione ha saputo affrontare la crisi con determinazione e pragmatismo, ponendo le basi per una ripresa solida e sostenibile.

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