Chiunque almeno una volta ha visto un film o letto un libro sui pirati, rimanendo affascinato dalla loro storia e dai numerosi tesori dispersi in giro per i mari.
Tesori, mappe, abbordaggi, rum e donne esotiche fanno parte delle preziose leggende che circondano le storie dei pirati.
Il luogo principale in cui sono vissuti sono i Caraibi, il Mar della Cina e la Malesia, ma non solo. Tra il diciassettesimo e il diciottesimo secolo una piccola isola vicino alla costa orientale del Madagascar, divenne rifugio di mille e più pirati.
Questa isola si chiama oggi Nosy Boraha, ma è più comunemente conosciuta con il nome francese di Île Sainte-Marie; si estende per 10 chilometri di larghezza e 60 di lunghezza e si affacciata sull’Oceano Indiano. Nella parte meridionale dell’isola, c’è un lembo di terra chiamato proprio “Isola dei Pirati”.
I marinai sapevano scegliere bene i loro rifugi: Île Sainte-Marie è un paradiso tropicale con acque tranquille e frutti abbondanti, con numerose baie protette dalle tempeste e, cosa non trascurabile, si trovava proprio sulle rotte commerciali delle navi che tornavano dalle Indie Orientale, cariche di merci preziose.
Molti pirati tornarono alla civiltà per godersi le ricchezze accumulate, ma alcuni morirono sull’isola, e qui hanno trovato il loro ultimo e definitivo rifugio, in un piccolo cimitero ombreggiato dalle palme, sulla cima di una collina che si affaccia sul mare.
Cosa rimane oggi
Oggi rimangano 30 lapidi, in quello che viene considerato l’unico “cimitero dei pirati” esistente al mondo.
Il tempo ha eroso molte delle vecchie incisioni sulle pietre tombali, ma su una è chiaramente visibile il simbolo della pirateria: un teschio con le ossa incrociate, realizzato in modo molto semplice.
I Pirati
Negli ultimi secoli la figura del pirata è sempre più diventata oggetto di curiosità da parte di lettori e spettatori. Per questo motivo la letteratura si è spinta sempre più in là a raccontare storie di pirati. In alcuni casi, per stuzzicare la curiosità dello spettatore, ha aggiunto dettagli di fantasia, che hanno fatto sì che la realtà si andasse a perdere nelle invenzioni, perdendo la sua autenticità iniziale. Questo ha portato alla creazione di una serie di dettagli che hanno aiutato a creare una vera e propria mitologia del pirata, ma che spesso vengono comunemente ritenuti realtà storica, quando si tratta semplicemente di invenzioni.
I pirati, come abbiamo visto, sono figure che sono presenti nei racconti fin da quando le navi solcano i mari e gli oceani.
I primi pirati
I primi di cui si ha notizia, risalgono a migliaia di anni fa.
SI tratta di veri e propri furfanti, ladri che saccheggiano e derubano le navi mercantili che navigano lungo le coste.
Si nascondevano nelle isole vicine alla rotta e quando la nave si accingeva al passaggio di fronte, le raggiungevano con imbarcazioni semplici sorprendendo i marinai. Raggiunta la nave a quel punto razziavano il carico rapendo gli equipaggi e, talvolta, si appropriavano dell’imbarcazione.
Numerosi sono i nomi dei personaggi illustri dell’antichità rapiti dai pirati. Questi ultimi, consapevoli del rango sociale della persona che viaggiava sulla nave, erano più interessati alla sua cattura per poter chiedere un riscatto adeguato, piuttosto che a ciò che era il carico trasportato.
I pirati sono figure che non seguono regole di nessuna nazione, ma solo ed esclusivamente “Il Codice” della nave. Questo stabiliva le norme da seguire a bordo e le punizioni in caso di negligenza; decideva inoltre come doveva essere diviso ogni bottino tra la ciurma e il capitano.
Come mai facevano tutto questo?
La risposta è semplicemente per denaro. Derubare un galeone pieno d’oro poteva rendere ricchissimi sia il capitano che i marinai. Bastava un “colpo grosso” per sistemare tutti. Raggiunto l’obbiettivo molti tornavano alla civiltà, abbandonando per sempre quella vita. Molti altri, chi per ingordigia e chi per dottrina, non abbandonò mai la vita da pirata.
La pirateria fu quasi del tutto spazzata via da una serie di eventi nel diciannovesimo secolo. Iniziarono ad essere utilizzate come navi mercatili imbarcazioni molto più grandi e ben armate, su cui i pirati non riuscivano ad imporsi.
Ciononostante la pirateria continuerà a vivere nei romanzi e nei racconti, continuando a catturare sempre l’immaginazione del lettore.
