In quest’articolo racconteremo brevemente il periodo del Covid, dei funerali Torino e Provincia…
L’addio ai tempi del Covid-19
Funerali Torino e Provincia.
Il 2020 rimarrà un anno molto particolare da ricordare, soprattutto per coloro che hanno perso un proprio caro per causa del Covid-19
In particolare i mesi a cavallo delle principali stagioni, ovvero i mesi primaverili e i mesi autunnali di questo anno bisesto.
Hanno bloccato improvvisamente ogni tradizione e ogni consuetudine che nel tempo si sono assediati nei nostri usi e costumi senza la nostra piena consapevolezza; ma che sono diventati naturali gesti che ci aiutavano a dare l’ultimo saluto ad un nostro caro.
Funerali Torino Covid: un improvviso necessario cambiamento
Seppur improvviso è stato un cambiamento necessario per cercare di salvaguardare tutti noi e in particolar modo le categorie più deboli.
Nei casi accertati di coronavirus, infatti, le procedure sono diventate sempre di più, e sempre più attente ad evitare la trasmissione del contagio.
Per questa ragione la salma non poteva essere vestita o sottoposta a trattamenti tanatoestetici; ma doveva essere avvolta in un lenzuolo bianco igienizzato oppure riposta all’interno di un sacco sterile e chiusa immediatamente nel suo feretro adeguatamente sterilizzato.
In questo modo si isolava l’infezione. Allo stesso tempo però, si toglieva la possibilità alle famiglie di rendere un ultimo saluto e di passare ancora qualche ora di fianco al proprio caro.
Le camere ardenti riducevano infatti gli orari di visita all’osso. Non lasciavano la possibilità di far visita se non una persona per volta e in specifici orari, a quel feretro rigorosamente chiuso.
In tanti altri casi non si aveva la possibilità nemmeno di assistere al funerale. Proprio perché le famiglie erano anch’esse positive ai tamponi o in attesa di effettuarli. Gli ospedali non potevano permettersi di aspettare esiti negativi e obbligavano allo svolgimento delle esequie entro e non oltre quattro giorni lavorativi seguenti al decesso.
Ci si è trovati in un momento difficile, dove per giorni interi le famiglie si sono dovute affidare alla telefonata quotidiana dell’ospedale o della casa di cura,; per avere notizie sulle condizioni di salute dei propri familiari. Fino all’ultima comunicazione che riferiva di come il coronavirus avesse sopraffatto la battaglia del paziente ricoverato, a quel punto subentrava il nostro operato.
Incontravamo le famiglie oppure organizzavamo le esequie telefonicamente per evitare i contatti diretti con chi poteva essere positivo. Abbiamo dovuto sostituire la stretta di mano con gesti di rimpiazzo; cercando ancora più di prima di poter essere di conforto alla famiglia che di punto in bianco si era trovata con usi,; costumi e tradizioni stravolti.
Abbiamo dovuto approfittare della tecnologia in situazioni dove prima ritenevamo inadeguato utilizzare.
La cosa spiazzante di tutto questo è stato che abbiamo dovuto farlo dall’oggi al domani; cercando di non venire mai meno alle regole e alle leggi che ci venivano imposte dall’alto. Mantenendo sempre il dovuto rispetto per chi vedevamo soffrire.
Nei funerali Torino aveva perso la sua tradizione e l’elaborazione del lutto aveva perso le sue basi.
Mancava lo stringersi tra amici, conoscenti e colleghi. Tutti quei gesti che erano naturali e innati e che,; in qualche modo, aiutavano ad elaborare il lutto non c’erano più e noi in prima linea ne eravamo inermi spettatori.
C’era chi si lamentava, ma allo stesso tempo inevitabilmente capiva la situazione, o per lo meno.. doveva capirla.
Chissà quando tutto sarà finito e ritorneremo alla vita di tutti i giorni quali segni avrà lasciato sulle nostre abitudini questa pandemia. Sicuramente porteremo strascichi che ci andrà tempo a riabilitare nella nostra quotidianità.
Certamente quei duri mesi ci hanno fatto riscoprire l’importanza che può avere un gesto di affetto semplice come un abbraccio o anche solo la presenza delle persone a cui teniamo vicine in un momento difficile della nostra vita.
È sempre più importante, seppur in alcuni casi difficile o tedioso, utilizzare i dispositivi di protezione individuale in modo adeguato, così da raggiungere di nuovo la libertà che avevamo prima; e non rischiare di ritrovarci nella stessa situazione di questo anno passato.
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