La pensione di reversibilità è un’importante prestazione previdenziale erogata dall’INPS a favore dei familiari di un lavoratore o di un pensionato deceduto.
La reversibilità spetta ai superstiti del defunto che, al momento del decesso, aveva maturato il diritto alla pensione. La disciplina della pensione di reversibilità è complessa e articolata, regolata principalmente dalla legge 8 agosto 1995 n. 335, che stabilisce i criteri e le condizioni per l’erogazione della prestazione. In questo articolo, esploreremo chi ha diritto alla pensione di reversibilità, i requisiti necessari e le condizioni che possono comportare la perdita del beneficio.
A Chi Spetta la Pensione di Reversibilità?
La pensione di reversibilità spetta ai superstiti del lavoratore o del pensionato deceduto, purché questi abbiano maturato il diritto alla pensione al momento del decesso. I principali beneficiari della pensione di reversibilità sono:
Il Coniuge: La pensione di reversibilità spetta innanzitutto al coniuge superstite. Questo diritto permane anche nel caso di separazione legale, a condizione che non sia stata pronunciata la cessazione degli effetti civili del matrimonio. Tuttavia, perde il diritto alla pensione di reversibilità il coniuge che, al momento del decesso, risultava separato per colpa.
I Figli: La pensione di reversibilità può essere corrisposta ai figli minori fino al compimento della maggiore età. Se i figli sono studenti, il diritto può estendersi fino ai 26 anni, purché frequentino corsi regolari di studio e non svolgano attività lavorativa retribuita. Inoltre, i figli inabili al lavoro e a carico del genitore al momento del decesso possono beneficiare della pensione di reversibilità senza limiti di età.
I Fratelli e le Sorelle Celibi/Nubili: In assenza di coniuge e figli, la pensione di reversibilità può essere riconosciuta ai fratelli celibi e alle sorelle nubili, a condizione che fossero a carico del defunto al momento del decesso e che siano inabili al lavoro.
Requisiti per la Pensione di Reversibilità
Per ottenere la pensione di reversibilità, è necessario che il defunto abbia maturato il diritto alla pensione al momento del decesso. Questo significa che deve aver raggiunto i requisiti minimi contributivi previsti per la pensione di vecchiaia o di anzianità. La legge 8 agosto 1995 n. 335 stabilisce che il defunto debba aver versato contributi per almeno 15 anni complessivi o almeno 3 anni nel quinquennio precedente la data del decesso.
Requisiti per Quanto Riguarda i Figli
I figli che intendono beneficiare della pensione di reversibilità devono soddisfare specifici requisiti.
I figli minori hanno diritto alla pensione fino al compimento della maggiore età. Se proseguono gli studi, il diritto si estende fino ai 26 anni. I figli inabili al lavoro possono ricevere la pensione indipendentemente dall’età, purché la loro inabilità sia stata accertata prima del decesso del genitore o entro il giorno del mese successivo alla morte.
Condizioni per il Coniuge
Il coniuge superstite ha diritto alla pensione di reversibilità, anche in caso di separazione legale, salvo il caso in cui la separazione sia avvenuta per colpa.
Nel caso di divorzio, il coniuge perde il diritto alla pensione di reversibilità il coniuge solo se è intervenuta la cessazione degli effetti civili del matrimonio e non riceveva un assegno divorzile al momento del decesso.
Se, invece, il coniuge superstite riceveva un assegno divorzile, ha diritto alla pensione di reversibilità.
La Convivenza e le Unioni Civili
Con l’introduzione delle unioni civili e la disciplina delle convivenze di fatto, anche i partner superstiti delle unioni civili hanno diritto alla pensione di reversibilità alle stesse condizioni dei coniugi. Per quanto riguarda le convivenze di fatto, i partner superstiti hanno diritto alla pensione di reversibilità se hanno convissuto con il defunto per almeno tre anni nel quinquennio precedente la data del decesso.
Procedura per Richiedere la Pensione di Reversibilità
La richiesta per ottenere la pensione di reversibilità deve essere presentata all’INPS da parte dei superstiti aventi diritto. La domanda può essere inoltrata attraverso il sito web dell’INPS, per il tramite dei patronati o recandosi presso gli uffici dell’ente previdenziale. È fondamentale allegare alla domanda tutta la documentazione necessaria, inclusi i certificati di stato civile, i certificati di studio per i figli studenti e i certificati medici per i figli o fratelli inabili.
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Tempistiche per la Presentazione della Domanda
La domanda di pensione di reversibilità deve essere presentata entro un anno dal momento del decesso. Se presentata oltre questo termine, la pensione verrà comunque concessa, ma l’INPS riconoscerà gli arretrati solo per i dodici mesi precedenti la data di presentazione della domanda.
Pertanto, è importante inoltrare la richiesta tempestivamente per non perdere alcun diritto.
Calcolo della Pensione di Reversibilità
L’importo della pensione di reversibilità è calcolato come una percentuale della pensione che sarebbe spettata al defunto. La percentuale varia in base al numero e alla tipologia dei superstiti. Di seguito sono riportate le percentuali applicabili:
- Coniuge solo: 60% della pensione del defunto.
- Coniuge e un figlio: 80% della pensione del defunto.
- Coniuge e due o più figli: 100% della pensione del defunto.
- Un figlio solo: 70% della pensione del defunto.
- Due figli: 80% della pensione del defunto.
- Tre o più figli: 100% della pensione del defunto.
- Genitori, fratelli e sorelle: percentuali variabili in base al numero di aventi diritto.
Esempio di Calcolo
Supponiamo che un lavoratore deceduto avesse diritto a una pensione di 1.500 euro mensili. Se il superstite è il coniuge senza figli, la pensione di reversibilità sarà pari al 60% di 1.500 euro, ovvero 900 euro mensili. Se il superstite è il coniuge con due figli, la pensione sarà pari al 100% di 1.500 euro, ovvero 1.500 euro mensili, da dividere tra i tre beneficiari.
Condizioni per la Perdita della Pensione di Reversibilità
Nonostante il diritto alla pensione di reversibilità possa sembrare un beneficio permanente, esistono condizioni che possono comportare la cessazione del diritto. Oltre alla già citata cessazione degli effetti civili del matrimonio, altre condizioni che possono determinare la perdita della pensione includono:
- Rimatrimonio del Coniuge: Se il coniuge superstite si risposa, perde il diritto alla pensione di reversibilità. In questo caso, il coniuge ha diritto a una liquidazione una tantum pari a due annualità della pensione.
- Decadenza dei Requisiti per i Figli: I figli che raggiungono la maggiore età o terminano gli studi perdono il diritto alla pensione di reversibilità. Lo stesso vale per i figli inabili che recuperano la capacità lavorativa.
- Cessazione della Condizione di Inabilità: I fratelli o sorelle inabili che migliorano la propria condizione di salute e diventano capaci di lavorare perdono il diritto alla pensione di reversibilità.
Conclusione
La pensione di reversibilità rappresenta un importante sostegno economico per i familiari di un lavoratore o pensionato deceduto. La sua erogazione è disciplinata da una normativa complessa, che mira a garantire un equo sostegno ai superstiti aventi diritto. È fondamentale comprendere a chi spetta la pensione di reversibilità, i requisiti necessari e le condizioni che possono comportare la perdita del beneficio. Solo così si può garantire che i diritti dei superstiti siano rispettati e che essi ricevano il supporto economico di cui hanno bisogno in un momento di grande difficoltà.